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DeederVel (Mattia Dui)
Premetto che è una cosa che ho notato solo ora, dopo quasi un
mese che ho il placement.
Durante il mio primo anno alla scuola di giapponese (una scuola
molto particolare di cui vi parlerò presto) sotto Natale venne
organizzata una sorta di fiera. Dio solo sa quanti onigiri mi sono
mangiata quel giorno...
Comunque. A uno di questi stand vendevano delle tendine piccoline
con delle stampe...
Su una di queste stampe c'era una scritta in hiragana. Siccome
ero con il babbo e dovevo mostrargli che qualcosa lo stavo
effettivamente imparando, la lessi ad alta voce.
"Oide....oideyasu!"
"Oh", aveva esclamato un po' sorpresa la signora alla
bancarella, "Sai leggere in hiragana?"
Così mi aveva spiegato che la stampa rappresentava il castello di
Osaka e che la scritta, se la memoria non mi inganna, voleva dire
"benvenuto" in dialetto.
"Dai", aveva detto il babbo, "compriamola!"
Mio padre è un uomo così, un uomo fantastico, sia chiaro, ma
quando vede qualcosa di minimamente accattivante vuole subito
comprarla, non importa quanto inutile sia.
Stranamente quella volta però non ho tentato di dissuaderlo.
In quanto all'oggetto dalla natura profondamente inutile, per un
anno e mezzo lo abbiamo appeso in posti sempre diversi a seconda di
dove non dava noia. Insomma, zitta zitta è stata sempre lì in bella
vista sotto i miei occhi.
Solo ora mi rendo conto che qualcuno lo aveva sempre saputo. Né
io che fui attratta da quella tendina, né il babbo che propose di
comprarla.
Qualcuno aveva sempre saputo come sarebbe andata e ha voluto che
avessi sempre quella maledetta tendina sotto gli occhi.
Che avessi sempre un'immagine di Osaka con la scritta "benvenuta".
Quanto è strano il mondo a volte...
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