lunedì 13 maggio 2013

Storia di una Pallina Magica e del suo viaggio verso il Giappone.


Oggi ho fatto una cretinata assurda. E per assurda intendo che in questo momento a ripensarci mi vergogno davvero di averla fatta.
Ma siccome l’ho fatta, e un motivo c’era, ho deciso di raccontarvela comunque.
Anche solo per rileggerla per conto mio, tra tanto tempo, e trarne le mie conclusioni.
Forse sono solo una pazza, fatto sta che nel tragitto che faccio a corsa tutti i giorni, al ritorno mi capita di correre verso est; lo so perché è pomeriggio, ho il sole alle spalle e proietto l’ombra dritta davanti a me.
Di solito mi limito a pensare cose come: ahah, che buffo, sto correndo verso il Giappone, arrivo!
Oggi però mi sono fermata in fondo alla strada, prima di svoltare. C’è un muretto con una rete che separa la strada da un campo scosceso. Praticamente davanti a me in linea d’aria ci sono le colline, ma sono veramente lontane. E allora che ho fatto?
Mi sono chinata e ho “raccolto” un po’ d’aria, poi ne ho fatto una pallina. Sì, lo so, sono matta, una che si mette a modellare il niente come se fosse pongo.
Fatto sta che ho plasmato questa pallina, e come se non bastasse l’ho lanciata verso le colline, verso est.
La mia pallina è una pallina magica.
Non è fatta di materia, e quindi viaggerà senza mai toccare terra o incontrare ostacoli. Anche adesso è in viaggio. Arriverà in Giappone e cadrà in testa a un membro della mia famiglia ospitante sprigionando tutta la sua magia, e così lei/lui dirà: voglio questa Dafne e solo lei.
Quando riceverò la fatidica mail, saprò che la pallina è arrivata a destinazione.
Non chiedetemi perché ho fatto questa cosa, so solo che la pallina magica c’era davvero.
Certe volte noi esseri umani ci dimentichiamo che la vita non è tutta leggi della fisica e reazioni chimiche. Che crediamo o meno nell'esistenza di Dio, ci sono momenti della vita in cui capiamo che quello che ci sta succedendo dipende per gran parte da tutta una serie di curiose coincidenze, o che quello che ci fa scegliere una persona piuttosto che un’altra non ha niente a che vedere con la teoria della relatività. Certe volte, a distanza di kilometri, sentiamo quello che sta succedendo a un fratello o a un amico.
Perciò ecco, anche se è imbarazzante, io so di aver davvero lanciato “qualcosa” che ora sta viaggiando dritto dritto verso la mia nuova famiglia, e so che farà la scelta giusta.
Ora devo solo aspettare.

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