mercoledì 7 maggio 2014

Ho cercato di baciare la pioggia

La solitudine puó essere piacevole.
Ti dà quella scarica di adrenalina che ti permette di affrontare sfide che non avresti mai immaginato. La solitudine ti permette di compiacerti delle tue conquiste.
La solitudine mi ha permesso di crescere, di uscire dal bozzolo, di lanciarmi in un vuoto dopo l'altro.
Ma oggi che non riesco a dormire, la solitudine mi sta schiacciando contro il mio futon e non mi lascia respirare.
Vorrei abbracciare qualcuno. Qualsiasi persona. Basta che mi voglia bene.
Vorrei riuscire a dormire per non pensare a tante cose.
Quest'anno mi ha dato tantissime gioie e soddisfazioni, ma mi ha aperto anche delle ferite che fanno un po' male.
E dopo 8 mesi in cui sono cambiata cosí tanto, ci sono volte in cui vengo messa di fronte all'evidenza del fatto che ancora non basta. Che é solo l'inizio della trasformazione.
Ci sono volte in cui le sfide più belle sono anche le più impossibili da realizzare, e ci si ritrova con in mano un pugno di sabbia che scivola via non appena allentiamo la presa.
Ho provato a baciare la pioggia.
Sono stata così tanto sotto quel temporale cercando di baciare una cosa così inafferrabile come la pioggia, come se la si potesse cristallizzare a mezz'aria.
Non sono pazza. Tutti prima o poi cercano di baciare la pioggia.
E tutti prima o poi si ritrovano completamente bagnati, con gli occhi che bruciano e gli abiti attaccati addosso, i capelli appiccicati alle guance.
E siamo così fradici e infreddoliti che neanche abbiamo il coraggio di muoverci.
Quanto ci rimarrò, sotto questa pioggia, prima di decidermi a rientrare in casa e liberarmi faticosamente degli abiti zuppi e asciugarmi la faccia?
Un exchange è un po' anche questo. Essere tristi mentre si è felici, soli circondati da persone, bambini che si comportano da adulti.
È andare avanti spavaldi avendo paura di cadere ad ogni passo.
Innamorarsi della pioggia.

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